Nella seconda metà dell’800 l’antica tinaia di Sant’Antioco stava proprio qui, fra le due porte d’ingresso alle case di due fratelli. Poi quell’area fu trasformata in un luogo votato alla ristorazione e, dal 2007, è diventato L’Arco del Moro: sono stati realizzati sostanziali lavori di ristrutturazione per ampliare lo spazio fra i tavoli e proteggere la terrazza per consentirne l’utilizzo tutto l’anno, ed è stato preservato, idealmente, l’ingresso alle due case, conferendo al locale uno stile rustico raffinato, attento alla tradizione (lo stesso nome è dovuto all’elemento architettonico all’ingresso e al moro, elemento che compare anche nella bandiera sarda) ma con uno sguardo proiettato verso il futuro.

Il merito è dei nuovi titolari Antonello e Stefania e della loro figlia Consuelo, di 24 anni, il volto del ristorante da quando ne aveva appena 15.

«Mia mamma sta in cucina ed elabora piatti gustosissimi (fregola allo scoglio e fregola del moro sono un must!) – racconta lei – mentre mio padre è ormai famoso come L’uomo del formaggio, per il suo benvenuto ai clienti con del formaggio offerto direttamente dalla forma, e poi abbiamo tre dipendenti». E Consuelo?

Lei è un concentrato di sorrisi, battute e consigli fra i tavoli, per raccontare l’anima dell’Arco del Moro, proporre i migliori piatti della chef e fare il possibile per far sentire i propri clienti come a casa. «Ho trascorso un po’ di tempo anche in cucina e mi piaceva, ma il contatto con le persone è tutta un’altra cosa».

Così nel futuro ci sono degli ulteriori interventi sulla terrazza, per migliorare ulteriormente l’accoglienza di tutti i loro clienti, antiochensi e dell’hinterland tutto l’anno e turisti, tantissimi, durante i mesi estivi.